Dalla motivazione alla demotivazione in quattro fasi

Al lavoro: dalla motivazione alla demotivazione in quattro fasi

Quando una persona inizia un lavoro, attraversa spesso quattro fasi di motivazione e competenza

Motivato inefficiente

Quand’è che un lavoratore risulta più motivato nel ciclo lavorativo?

Quando inizia lavorare per qualcuno. Perché?

Perché vuole provare che, assumendolo, il datore di lavoro ha preso la decisione giusta.

È motivato, ma essendo nuovo nell’ambiente non sa cosa fare, pertanto è inefficiente.

È questa la fase in cui il lavoratore è più aperto, più ricettivo e facile da educare alla filosofia dell’azienda.

Formazione orientamento divengono indispensabili.

Le organizzazioni non professionali possiedono programmi di formazione mediocri o inesistenti.

Il primo giorno il capufficio mostra il nuovo impiegato il suo posto di lavoro, gli dice cosa fare e se ne va.

Insieme agli aspetti positivi, gli insegna anche quelli negativi.

Il nuovo impiegato percepisce subito tutti gli errori che il capufficio commette, perché è questo che gli viene insegnato.

L’organizzazione perde l’opportunità di plasmare l’individuo secondo la sua filosofia.

Al contrario, le organizzazioni professionali mettono grande cura nell’iniziare le le persone alla loro filosofia.

Spiegano loro, tra le altre cose, i punti e concetti seguenti:

  • La gerarchia
  • Le aspettative reciproche
  • Le regole
  • I parametri e le linee guida
  • Ciò che accettabile e ciò che non lo è
  • Le risorse

Come ci si può aspettare un buon rendimento, se non si chiariscono le aspettative?

Se formazione orientamento fossero svolti come si deve, molti problemi non si presenterebbero neppure.

2. Motivato efficiente

Questa è la fase in cui il lavoratore ha capito cosa fare e lo fa con grinta ed energia.

Ha imparato il mestiere e questo si riflette sul suo operato

3. Demotivato efficiente

Dopo un pò di tempo, il livello di motivazione scende il lavoratore comincia a imparare i trucchi del mestiere.

Questa è la fase in cui non è motivato.

Continua a fare il minimo necessario, perché il datore di lavoro non abbia motivi per licenziarlo, ma in realtà non ha alcuna motivazione.

Questa fase è dannosa per lo sviluppo personale; gran parte delle persone delle grandi e piccole organizzazioni vi rientra.

Un professionista motivato impara il mestiere e lascia i trucchi agli imbroglioni e ai truffatori, mentre un lavoratore demotivato inizia a sabotare l’azienda.

Il suo rendimento è marginale.

Si prende gioco di chi lavora sodo, rifiuta le nuove idee e diffonde negatività tutti intorno.

Il nostro obiettivo è quello di riportarlo, attraverso la formazione, alla seconda fase, quella della motivazione e dell’efficienza.

Un lavoratore non dovrebbe rimanere nella terza fase troppo lungo; da qui in genere ritornano alla seconda fase, in cui è motivato ed efficiente, o si sposta alla quarta fase.

4. Demotivato in efficiente

In questa fase il datore di lavoro non ha altra scelta che licenziare il lavoratore, il che, comunque, rappresenta la scelta più giusta a questo punto.

Ricordate: un datore di lavoro vuole esattamente quello che vuole un lavoratore, cioè ottenere il successo e migliorare gli affari.

Se il lavoratore contribuisce a questo obiettivo, si rende prezioso e consegue successo.

Fattori demotivati

Perché le persone si spostano da una fase iniziale di motivazione a una di demotivazione?

Tra i fattori demotivanti troviamo:

  • critiche ingiuste
  • critiche negative,
  • umiliazione pubblica,
  • gratifica chi non si dà da fare (fatto che può demotivare chi invece lavora sodo),
  • fallimento e paura del fallimento,
  • successo (che conduce all’ autocompiacimento),
  • mancanza di direzione,
  • mancanza di obiettivi concreti,
  • scarsa autostima,
  • mancanza di priorità,
  • dialogo interiore negativo,
  • politica dell’ufficio,
  • trattamento ingiusto,
  • l’ipocrisia,
  • criteri di valutazione in adeguati da parte di superiori,
  • cambiamenti frequenti,
  • responsabilità senza autorità.  

Una persona soddisfatta non è necessariamente una persona motivata.

Ad alcuni basta assai poco per essere soddisfatti.

In questo caso, la soddisfazione rischia di condurre al compiacimento.

La motivazione viene dall’euforia e questo non nasce, se l’impegno non è totale.

Nuovi metodi di motivazione non funzioneranno fino a quando i fattori demotivanti non verranno eliminati.

Molte volte il semplice fatto di eliminare questi fattori può accendere la scintilla della motivazione.

Fattori di motivazione

Ciò che vogliamo davvero conseguire è l’automotivazione, cioè quell’attitudine per la quale le persone agiscono in base a stimoli propri e non esterni.

Questa è una motivazione duratura.

Ricordate: il fattore di motivazione maggiore è la fede in certi principi.

Dobbiamo inculcare in noi stessi l’idea che siamo responsabili delle nostre azioni e del nostro comportamento.

Quando le persone accettano la responsabilità, tutto migliora: la qualità, produttività, i rapporti il lavoro di squadra.

Ecco qualche consiglio per motivare gli altri:

  • offrire riconoscimenti,
  • offrire rispetto,
  • rendere interessante il lavoro,
  • essere dei buoni ascoltatori,
  • incoraggiare la progettazione di obiettivi,
  • fornire opportunità di crescita,
  • fornire attività di formazione,
  • lanciare una sfida,
  • aiutare, senza tuttavia fare per gli altri ciò che dovrebbero fare da soli

Conclusione

Le persone agiscono in base ai motivi propri, non per l’interesse altrui.

Questa verità illustrata da una storia di Ralph Valdo Emerson

Una volta, assieme al figlio, questi si affannava per far entrare nella stalla un vitello.

Sia il padre sia il figlio erano esausti, a forza di spingere e di tirare.

Un bambino passi di lì, infilo il ditino nella bocca del vitello, permettendogli di succhiare, e il vitello lo seguì amorevolmente nella stalla

Chiunque abbia mai fatto una doccia, ha delle idee.

E’ la persona che esce, si asciuga e fa qualcosa in proposito a determinare la differenza.

Nolan Bushnell

Piano d’azione

  1. Sviluppate un senso di orgoglio personale mediante la formazione
  2. Ricompensate il rendimento
  3. Stabilite obiettivi ben definiti e chiari
  4. Formulate grandi aspettative
  5. Fissate parametri chiari e quantificabili
  6. Soppesati i bisogni altrui
  7. Includete gli altri nel vostro quadro generale
  8. Dato il buon esempio, diventando un modello di comportamento positivo
  9. Sviluppate l’autostima degli altri

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Ciao 

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